1202, aprile [Palermo]. Costantino, marmorario palermitano, dona i suoi averi all’ospedale di Santa Maria dei Teutonici.

Archivio di Stato di Palermo, Diplomatico, Tabulario Commenda della Magione, perg. n. 13 

Racconti collegati: I fratelli marmorari

Analisi

Documento privato su pergamena scritto da Goffredo, primo scrittore ufficiale di documenti in lingua latina a Palermo. Prima di Goffredo, infatti, non c’era una tradizione documentaria latina per l’ambito privato nell’Isola; egli dovette pertanto sperimentare una veste grafica adatta a dotare i suoi documenti di elementi che ne preservassero l’autenticità, fra cui:  

  • il primo rigo, introdotto da un’invocazione simbolica, è scritto in litterae elongatae
  • l’apposizione del signum tabellionis integrato nella sottoscrizione che il rogatario, Goffredo, appone a chiusura dell’atto “Hanc ego Goffridus scripsi tabellio cartam”; 
  • interventi dei testimoni con l’apposizione di segni di croce; 
  • 4 sottoscrizioni autografe di cui una in arabo e una in greco; queste ultime due redatte con un inchiostro di colore più chiaro di quello utilizzato per la scrittura del testo e per gli altri interventi testimoniali, apposte pertanto in un momento successivo. 

Scrittura

La scrittura utilizzata è una corsiva molto influenzata dalla scrittura libraria, si presenta infatti chiara e leggibile: le parole sono ben separate le une dalle altre, anche le lettere all’interno di una parola sono separate e non presentano legature, ad eccezione di quelle tra st e ct, dette a ponte. 

Sunto

1202 aprile, [Palermo]  

Costantino, marmorario palermitano, fratello del defunto maestro Simone, anch’egli marmorario, non avendo eredi in vita, né figli né moglie, dona, per l’anima sua, dei genitori e del fratello Simone, sé e tutti i suoi beni mobili e immobili – la domus magna posseduta iure paterno et fraterno e sita a Palermo in contrada sant’Agata nei pressi del vicolo detto Zucac Germes, un’altra casa in Palermo contigua al monastero della santa Trinità cum pomeriis suis e le terre possedute nella contrada extra-urbana detta Gar Buymara – all’ospedale di Santa Maria dei Teutonici di Gerusalemme nella persona di frate Gerardo, maestro e priore della santa Trinità di Palermo, sottoponendosi all’autorità delle due chiese, di frate Gerardo e dei suoi successori.  

Costantino conferma l’atto di donazione con un signum manus, ciò attesta che, nonostante avesse raggiunto una ragguardevole posizione economica e sociale, egli non fosse in grado di apporre la propria firma in latino. 

Risorse digitali

Strumenti di ricerca dell’Archivio di Stato di Palermo: il Tabulario della Magione di Palermo, v. n. 21

Archivio digitale – ICAR: il documento digitalizzato

CENOBIUM, Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max-Planck-Institut e Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione “A. Faedo” (CNR): il capitello del Chiostro di Monreale con l’iscrizione “EGO ROMANUS FILIUS COSTANTINUS MARMURARIUS”.

Bibliografia 

G. Mandalà, M. Moscone, Tra latini, greci e ‘arabici’: ricerche su scrittura e cultura a Palermo fra XII e XIII secolo, in “Segno e testo” v. 7 (2009) p. 143-238 
 

Autore scheda 

SiF (descrizione archivistica); FGi (grafica, risorse digitali)

Ultima modifica: 31 Maggio 2024