1792, aprile 5 [s.l.]. Memoria riguardante la costruzione, a Palermo, dell’intero Archivio Reale
Archivio di Stato di Palermo, Real Segreteria, Incartamenti, b. 1166.

Documento
- Memoria riguardante la costruzione dell’intero Archivio Reale del 5 aprile 1792
Sunto
Palermo 1792, aprile 5
Memoria riguardante la costruzione di nuovi locali destinati alla conservazione dell’Archivio del Tribunale del Reale Patrimonio e di tutte le scritture appartenenti alla Reale Azienda e al Regio Erario, che erano in pessimo stato, situate in luoghi umidi e oscuri oppure separate in diversi luoghi del Palazzo o ancora in casa di privati.
Contesto
Nel corso della seconda metà del secolo XVIII a Palermo, come in tutta l’Europa, si poneva la necessità di aggregare le carte di vari “soggetti produttori” per conservarle ed evitare il rischio della dispersione delle stesse, trovandosi sparse in vari locali del palazzo.
La necessità di trovare nuovi e idonei locali dove concentrare e conservare le carte dei vari uffici nasceva anche dal non ottimale stato di conservazione delle stesse.
Fra il 1786 ed il 1790 il Viceré Caramanico stabiliva di ricavare, nel Palazzo reale, un nuovo locale destinato alla conservazione del Tribunale del Real Patrimonio, uno fra i più importanti e consistenti dei complessi documentari che si conservano, ancora oggi, all’interno dell’Archivio di Stato di Palermo. L’Archivio del Tribunale del Real Patrimonio, infatti, per disposizioni viceregie conservava non soltanto l’archivio antico, ma anche le carte di altri uffici; tra queste “L’altra dei caricatoi e del Maestro Portulano, Maestro Notaio e razionale del medesimo; quella delle regie fiscalie, dell’abbazia di Parco e Partinico, dell’azienda di Monreale Gesuitica, del Sant’Offizio, del Luogotenente del Protonotaio, delle sergenzie del regno della vecchia zecca quella attinente a vendizioni e gabelle di R.C. e finalmente quella dell’Almirante, la maggior parte delle quali carte presentemente allegata si trova nelle case dei rispettivi uffiziali”.
Venne incaricato, dunque, l’ingegner camerale Attinelli di effettuare un nuovo visoloco e presentare un secondo progetto finalizzato alla conservazione e concentrazione all’interno del Palazzo Reale dell’enorme quantità di scritture del Tribunale del Real Patrimonio. L’Attinelli propose, quindi, di aggregare le camere del nuovo forno di pane francese, che sorgeva ai piedi dell’nuovo archivio, all’archivio stesso e fabbricare su di esso le camere superiori che corrispondevano al piano terra dell’archivio. Soluzione questa che avrebbe permesso alla Regia Corte di creare un Archivio in grado di contenere tutte le scritture della Reale Azienda e al contempo risparmiare una cifra notevole, quasi 700 onze rispetto alla prima proposta dello stesso Ingegnere Attinelli.
Bibliografia:
R. GIUFFRIDA, L’amministrazione degli archivi in Sicilia dalla fine del secolo decimottavo al 1843, in “Archivio della Fondazione italiana per la storia amministrativa”, IV, Miscellanea I, Milano, 1966, pp. 29-32
Autrice scheda
Simona Fazio
Ultima modifica: 10 Ottobre 2024